Per riuscire nella delicata arte del comunicare efficacemente occorre prestare attenzione a ciò che un bambino può recepire, a prescindere dall’argomento di conversazione. Ecco alcune Frasi da non dire ad un figlio.
– Se fai così, non ti voglio più bene
Ecco una delle frasi da non dire ad un figlio, ha un impatto devastante sul bambino, anche se l’adulto in realtà non lo pensa sul serio. È un’espressione assolutamente da evitare, si tratta di un ricatto emotivo, dove il bambino diventa insicuro dell’affetto che mamma e papà provano per lui. Il bambino, infatti, si sentirà sottoposto allo stress di poter perdere l’amore dei suoi genitori, arrivando ad addossarsi colpe inesistenti.
– Faccio io, tu non sei capace
Maria Montessori diceva che non bisognerebbe mai, in nessun modo, vietare ad un bimbo di fare qualcosa. Senza essere montessoriane estreme, è evidente che dire a un bambino che non è capace di fare qualcosa è un modo sbagliato di apostrofarlo come non capace. Il consiglio è quello di lasciarlo fare, intervenendo solo qualora sia il bambino stesso a chiedere il nostro aiuto.
– Sei cattivo, gli altri bimbi sono più buoni di te
Dire a tuo figlio “sei cattivo” non ti rende orgoglioso come genitore o non mette il bambino in buona luce. E’ preferibile, in ogni caso, spiegare al bimbo che uno specifico comportamento è sbagliato, non è educato. in ogni caso gli aggettivi ‘cattivo’, ‘brutto’, ‘capriccioso’… andrebbero comunque limitati (cosa significa dire ‘cattivo’ a un bambino?), è assodato che un bimbo che per tutta la sua vita viene definito ‘cattivo’ finirà per crederci, assecondando l’idea che gli altri gli hanno imposto di lui.
– Tuo fratello si comporta bene, perché tu no?
Ogni bambino ha una sua personalità, un suo percorso. A nessuno piace essere associato ad altri, soprattutto quando il paragone implica una critica. Mai, quindi, cedere a questo istinto. Il bambino va valutato nella sua singolarità, come essere autonomo e distinto. Al contrario, incoraggia suoi progressi: “Wow, hai infilato il maglione da solo!” oppure “grazie per avermi avvisato in tempo che dovevi andare alla toilette”. Servirà a motivarlo a fare sempre meglio.
– Vai via di qui!
Capita che un genitore senta su di se lo stress della pressione quotidiana e questo magari lo spinge a porsi nei confronti del figlio con distacco.
Se ai figli si dicono troppo spesso frasi come “vattene” o “ora non posso”, “lasciami in pace”, si rischia di far interiorizzare al bambino il messaggio che tu non hai mai tempo per lui. E se si istaura questo circolo vizioso da piccoli, quasi sicuramente faranno fatica ad aprirsi con il genitore una volta cresciuti.
– Piangi per niente!
Non bisogna mai sminuire i dispiaceri dei bambini, anche se possono sembrare di poco conto. Stai certo che con un’affermazione del genere non solo non si sentiranno compresi, ma probabilmente, un domani non ti racconteranno nemmeno i problemi più seri. La cosa migliore e mettersi al loro livello e consolarli in modo adeguato.
– Sei grasso!
Il bambino ha una fisicità non definita e in via di crescita, criticare l’aspetto fisico di un bambino non fa altro che abbassare la sua autostima. Il bambino può instaurare con il cibo un rapporto poco sano, sino a portarlo a disturbi alimentari che nell’adolescenza possono tramutarsi in obesità o anoressia.