Il sonno, essenziale per la nostra salute e per il nostro funzionamento quotidiano, ha un impatto sia sugli aspetti di salute pubblica che sull’economia, rendendo necessarie misure per mitigare le conseguenze delle disfunzioni ad esso legate. Ad esempio, l’eccessiva sonnolenza diurna è associata ad un alto indice di massa corporea, al diabete mellito, alla depressione e a una ridotta qualità della vita. Un terzo degli incidenti automobilistici mortali è causato da addormentamento alla guida e la sonnolenza sul lavoro rappresenta un significativo onere economico per l’individuo, i sistemi sanitari e i datori di lavoro.
Ad oggi, i progressi tecnologici, l’aumento degli standard di vita, la richiesta di disponibilità professionale e personale 24/7 e il cambiamento delle interazioni sociali a causa della pandemia hanno trasformato l’ambiente domestico. In ogni casa sono ormai molteplici i dispositivi elettronici tra cui smartphone, televisori, dispositivi tablet e computer. In particolare, il cellulare – grazie alla sua ubiquità, portabilità e connettività – ha facilitato l’utilizzo di almeno uno strumento elettronico a letto.
In letteratura possiamo trovare molti risultati sull’utilizzo di dispositivi elettronici e qualità del sonno. Ad esempio, l’utilizzo dei dispositivi può portare perdita di sonno, modelli di sonno-veglia irregolari, qualità del sonno più scarsa ed eccessiva sonnolenza diurna, in particolare nei bambini e negli adolescenti.
I meccanismi che sono stati proposti alla base di questo collegamento sono: (1) l’esposizione alla luce a lunghezza d’onda corta che può sopprimere la secrezione di melatonina; (2) un addormentamento posticipato a causa dell’utilizzo del dispositivo (ovvero, si occupa il tempo che altrimenti sarebbe speso per dormire); e (3) aumento dell’eccitazione attraverso la natura del contenuto, che spesso può essere grafico, violento, emotivo o sessuale.
L’impatto degli smartphone sulla qualità del sonno
I risultati di uno studio hanno mostrato che il 38% degli intervistati ha dichiarato una qualità del sonno scadente e il 15% una eccessiva sonnolenza diurna (moderata o grave); la durata media del sonno nel campione analizzato era di circa 6 ore, inferiore quindi alle 7-9 ore raccomandate per gli adulti.
I risultati hanno dimostrato anche che i dispositivi elettronici in camera da letto erano quasi onnipresenti, con il 95% del campione che riportava almeno un dispositivo elettronico nella propria camera da letto, di solito uno smartphone, che veniva usato regolarmente da quattro quinti degli intervistati durante l’orario in cui avrebbero dovuto dormire.
l numero di dispositivi nella camera da letto ha mostrato una bassa associazione con i parametri della qualità del sonno, tuttavia, l’uso regolare di quasi tutti i dispositivi era associato a una ridotta qualità soggettiva del sonno.
Nonostante i risultati dello studio non possano essere generalizzati ad altri Paesi, forniscono nuove informazioni sull’altissima prevalenza dell’uso di dispositivi elettronici in camera da letto negli adulti di un paese sviluppato, un risultato che probabilmente si rifletterà in paesi altrettanto sviluppati dove quasi tutta la popolazione adulta possiede uno smartphone.
In aggiunta, i risultati dimostrano che l’uso di smartphone e tablet ha conferito un rischio di due/cinque volte superiore di ritardo nell’addormentamento (>30 minuti). Smartphone e tablet sono importanti fonti di luce blu a breve lunghezza d’onda, tipologie di luce che hanno dimostrato di sopprimere la melatonina dopo solo due ore di esposizione e portare a disfunzioni del sonno. Gli utenti di smartphone e tablet, che probabilmente tengono questi dispositivi vicino agli occhi e ricevono alti livelli di luce blu, possono essere particolarmente colpiti da questo fenomeno.
Inoltre, è probabile che il contenuto visualizzato su smartphone e tablet sia più stimolante di quello ricevuto per via uditiva (come la musica e la radio), motivo per cui questi dispositivi si sono dimostrati come quelli che recano più danni alla qualità e alla durata complessiva del sonno.
Nel complesso, quindi, è probabile che questi tipi di dispositivi espongano gli individui alla luce blu, al ritardo nell’addormentamento e all’aumento dell’eccitazione. Piuttosto che utilizzare esclusivamente le modalità notturne per ridurre le probabilità di interruzione del sonno, l’igiene del sonno ottimale potrebbe essere quella di non utilizzare affatto questi dispositivi prima di dormire.
Per quanto riguarda invece l’eccessiva sonnolenza diurna e l’uso della tecnologia, sono state rilevate associazioni modeste; l’uso di dispositivi elettronici a letto può contribuire alla sonnolenza diurna, ma questo sembra essere il risultato dello spostamento del sonno piuttosto che un effetto dell’esposizione alla luce blu o del contenuto stimolante.